“La Paletta” è una mostra e un attacco artistico agli stereotipi di genere organizzato dall’artista bresciana Antonella Bosio.

Nato come evento culturale “fisico” che doveva tenersi nel 2020, è stato possibile realizzarlo on-line solo in questa primavera, dall’8 al 21 Marzo 2021 a causa dello scoppio della pandemia da covid-19.

 La paletta mostra contro gli stereotipi di genere 2021

Numerosi gli artisti che hanno accolto l’iniziativa, ricordiamo: oltre alla stessa curatrice Antonella Bosio, la giovane pittrice di Casorate Sempione Kia Ruffato, Mimma Polisano insegnante di Arte e Immagine, l’architetto Liala PolatoMaria Teresa Bolis laureata all’Accademia di Belle Arti “Brera” Milano, Rosa Acunzo pittrice e restauratrice, Gabriella Caobelli restauratrice, Margherita Cavallo insegnante di Progettazione architettonica e ambientale al Liceo Artistico Caravaggio di Milano.

E ancora: Carmen Rosa Luzzardi laureata in Decorazione alle Belle Arti di Brescia, l’acquarellista trentina Renata Di Palma, la Visual artist Veronique Pozzi PainéElisabetta Bosisio insegnante Disegno Tecnico ed Arredamento all’IPSIA di Lissone, Beatrice Zanardelli laureata in Decorazione alle Belle Arti di Brescia, l’artista contemporanea Topylabris (nata Ornella Piluso), Eugenia Scaglioni scultrice e incisore.

Gli unici artisti in rappresentanza del mondo “maschile” sono l’artista di Montichiari Paolo Puddu ed il maestro trentino del colore Gentile Polo a cui va dato a riguardo una menzione di lode per il loro impegno sociale.

Abbinata alla foto dell’opera ogni artista ha potuto indicare una frase, un verso od un testo breve che spiegasse il senso del realizzato.

Per tutti coloro che fossero interessati ad ammirare le curiose opere artistiche realizzate, possono accedere al seguente link:

https://fb.watch/4JutRcBIJ-/

Laureata in Architettura e decorazione di interni, Antonella Bosio racconta:

Ho iniziato la stagione delle mostre con qualche acciacco, lo scorso anno […] Sono dal mio medico (donna) […] le prescrivo solo qualche antinfiammatorio a base naturale e poi una raccomandazione, faccia attenzione […] quando si china a raccogliere lo sporco con la paletta […] Sono uscita pensando; se fossi stata un uomo mi avrebbe dato gli stessi consigli? Oppure il privilegio della “paletta” poteva ritenersi solo “femminile”? […] maledetta paletta!

Sarà lungo il lavoro di rieducazione che dovremo affrontare per distruggere questi stereotipi, soprattutto perché sono radicati e radicalizzati, ma soprattutto eternamente rinnovati nelle generazioni a venire […] È per questa ragione che “la paletta” è divenuta per me simbolo di una emancipazione, non solo femminile. Una lotta allo stereotipo.

Vorrei che fosse questo umile oggetto declinato al “femminile” il riscatto per dimostrare quali e quante opzioni possono aprirsi per l’emancipazione culturale sui ruoli.

(Antonella Bosio, 25 Aprile 2019 su terapiadelcolore.wordpress.com)